Arrivano 100 PC per l’Uganda e in missione si fa festa!
Padre Giovanni Scalabrini, per tutti Padre John, classe 1934, è un missionario italiano nato a Limido Comasco. Dal 1964 vive e opera in Uganda presso la tribù Acholi dove ha fatto costruire scuole nei villaggi, ha insegnato agli abitanti la coltivazione del granturco e ha installato mulini per la produzione di farina.
Nel 1969 è diventato a tutti gli effetti un sacerdote africano.
Padre John ha creduto fin dall’inizio nell’importanza della scuola come strumento di crescita e di sviluppo culturale e sociale del Paese. Ha infatti fatto costruire asili, scuole e collegi e ha sempre sostenuto negli studi bambini e ragazzi bisognosi, soprattutto orfani. È stato espulso per ben due volte dall’Uganda, prima dal dittatore Amin nel 1975 e poi dall’attuale Presidente dell’Uganda Museveni nel 1988, con l’accusa di aver contribuito, tramite l’istruzione, alla crescita di futuri oppositori del regime.
Rientrato in Uganda, Padre John ha stabilito la sua missione presso Luzira, un quartiere periferico e poverissimo della capitale Kampala, e lì ha nuovamente ricominciato la sua opera.
Dal 1989 ad oggi ha costruito nella sua missione una scuola superiore con collegio, una scuola primaria, due asili, una falegnameria, una carpenteria e altri laboratori, un ospedale, numerose chiese e un collegio per ragazzi orfani.
Dall’anno 2000 l’associazione ITALIA UGANDA Onlus è al suo fianco in tutte le iniziative a favore del popolo ugandese, mandando a scuola migliaia di bambini e ragazzi, distribuendo pasti caldi, curando gli ammalati più poveri e aiutando le persone che vivono un presente di grande difficoltà.
Pubblichiamo con piacere l’articolo preparato per il notiziario dell’associazione ITALIA UGANDA Onlus di dicembre.Ogni giorno Padre John accoglie nella sua missione decine di persone bisognose e, proprio come un padre, offre loro ascolto e conforto. Instancabilmente continua a pensare al domani dei suoi “figli”, del popolo ugandese, a cui ha dedicato la vita e al quale da oltre cinquant’anni dona speranza e aiuto.
Nella missione di Padre Scalabrini stanno per arrivare gli ultimi due container dall’Italia: questa volta ci saranno ben 100 computer per i nostri studenti.
C’è un momento che tutti in missione, collaboratori di Padre John, bambini, persone bisognose che si trovano nel cortile per chiedere aiuto, aspettano con trepidazione e un pò di impazienza: l’arrivo, dopo oltre un mese di viaggio, dei container dall’Italia.
E’ un rito che si ripete circa una volta al mese, o anche più spesso quando riceviamo molte donazioni da parte di aziende o benefattori, oppure quando i beni da spedire sono particolarmente urgenti. In questi anni abbiamo mandato veramente di tutto: attrezzature mediche per il nostro ospedale, piastrelle per le scuole, grandi forniture di tonno in scatola … addirittura un trattore quasi completamente smontato, e che poi i nostri volontari sul campo hanno rimontato pezzo per pezzo e hanno utilizzato per spianare e uniformare i terreni di tutti i nostri cantieri, dove altrimenti sarebbe stato impossibile costruire qualsiasi cosa!
Raramente in missione sanno in anticipo l’intero contenuto dei container appena arrivati, e dunque aprirli è sempre una sorpresa! Infatti il nostro insostituibile socio e volontario Angelo Banfi, che da sempre si occupa di recuperare beni, riempire container (insieme ad un gruppo di amici instancabili) e poi spedirli, è ormai diventato espertissimo nello sfruttare ogni spazio disponibile, e nel raggiungere con precisione il peso massimo consentito.
Quindi può benissimo capitare che in un carico di macchinari per la carpenteria riesca ad infilare qualche decina di pacchi di pasta, oppure che oltre alle scatolette di cibo faccia stare nel peso complessivo anche i tanto attesi pezzi di ricambio per l’ecografo dell’ospedale!
Quando si svuotano i container Padre John rende ancora più festoso l’evento facendo qualche regalo a tutti, partendo dai più bisognosi: un sacco di riso per la famiglia che non mangia da una settimana, qualche confezione di cibo in scatola per il papà che sta per intraprendere un viaggio a piedi verso il villaggio.
Ma anche una fetta di panettone (è successo davvero che Angelo sotto Natale riuscisse a inserire nel container in partenza anche qualche decina di panettoni … le prove sono nella foto che trovate qui a lato!) per i bimbi della missione o per gli operai del suo cantiere. Insomma, tutti sanno che nel container appena arrivato potrebbe esserci qualcosa anche per loro, e per questo cercano di non farsi sfuggire l’opportunità di un piccolo dono inaspettato.
A giorni in missione sono attesi altri due container, e questa volta la sorpresa sarà soprattutto per i bimbi e i ragazzi delle scuole locali. Infatti abbiamo ricevuto in dono dal Banco Informatico Tecnologico e Biomedico Onlus di Milano, 100 computer di ultima generazione, a schermo piatto.
Sicuramente una parte andrà alla BCK Primary, la nostra scuola primaria, dove un’aula computer ancora non esiste e finalmente potremo attrezzarla! Sarà una grossa opportunità per i nostri studenti per connettersi al mondo e imparare ad utilizzare uno strumento sempre più indispensabile per imparare e per lavorare!
Padre John poi mi ha anticipato che non ci dimenticheremo neanche delle scuole gestite da suore o altri missionari nelle zone rurali più povere e isolate del Nord Uganda, alle quali daremo parte dei computer donati dal BITeB.
Infatti, in quelle aree il rischio di essere tagliati fuori da tutto è molto forte, ma grazie alla tecnologia potremo ridurre le distanze e avvicinare i piccoli studenti al resto del Paese. Sarà bellissimo vedere la gioia sui volti di tanti bimbi che non hanno mai visto un computer e sapere di aver fatto qualcosa di davvero prezioso per loro!
Greta Granzini